mercoledì 16 settembre 2015

Da Passato a Passato, da Presente a Presente. Il mio unico racconto.


Da Passato a Passato, da Presente a Presente.
L'unico racconto di Paola Zagarella

Sono in auto, in una grigia giornata, quando Genova è tutta grigia, anche la mia auto è grigia, ma non quello che ho dentro.
Mi hanno consigliato un libro, che è stato letto da una vicina di casa di mia mamma, da mia mamma e poi scopro dopo, anche da mio marito. Decido anche io di leggerlo e, dopo alcune decine di pagine, scatta qualcosa, qualcosa di colorato.
E' un libro che narra di biblioteche, librerie, libri abbandonati e coperti di allergia, ma rifletto su qualcosa di nuovo che mi piace e decido di raccontare.
Sono sempre stata un' allieva educata, silenziosa, attenta e volenterosa. Ho sempre studiato con piacere letteratura, arte e grammatica. Mi piaceva il suono della parola, conoscere le sue regole e sfumature e leggevo. I miei genitori mi acquistavano pennelli, colori, tele e libri, continuo ancora adesso, a 50 anni superati, ad amare la parola, il suono efficace e dolce della Lingua italiana ed il potere vivo dei colori.
Liceo Classico e Facoltà di Lettere, quale percorso era più scontato, con un pentimento ora non tanto nascosto? Libri e libri che raccontavano di Vite e Opere di antichi scrittori in lingue non più usate che si definiscono morte. Mi sembrava importante e naturale conoscere il mio Passato, come scrivevano, cosa li ispirava e anche se spesso queste lingue mi risultavano ostiche e troppo distanti, tuttavia prendevano un loro posto nei miei pensieri. Così da antichi Greci e Latini si passava a scrittori noti con i loro poemi e racconti, gioia e fastidio di tanti studenti.
Corro veloce agli anni Presenti, al figlio che mi ha stuzzicato la mente.
Lui ama da anni il computer, i video, YouTube, usa il tablet, parla di HTLM , di software, Nintendo e Ubisoft, legge libri scritti nel 2015 da giovani YouTuber che parlano di editing e Like! cerca anche qualcosa di diverso e di suo. Io ho cominciato a conoscere questo Presente, così veloce, colorato e frenetico, dove dita e cervello hanno andamenti a me sconosciuti.
Che differenza! Da giovane ragionavo sul Passato ed ora...condivido e chiedo "Mi piace ". Spesso mi accorgo di aver perso quella antica sensibilità, le frasi si fanno imperfette ed i tempi dei verbi mi sfuggono, ma ora sto bene così.
Ora il finale può essere interattivo, decidete la vostra riflessione, ma la vita non è un videogioco, le sfumature del finale non le conosce nessuno.

...ecco cosa mi succede da disoccupata...!



domenica 19 luglio 2015

"In Italia non ci ritorno!"

Sono stata a Londra come sempre piena di turisti, ma anche di lavoratori stranieri. Dove ho soggiornato c'erano tre camerieri giovani, uno di Verona, una di Lamezia Terme ed una di Viareggio. Tutti simpatici e spigliati, da tre anni in Inghilterra e perfettamente "speaking english", ci hanno fatto subito sentire a nostro agio e forse anche loro, in fondo al cuore, avevano voglia di sentire il suono della loro lingua e aggiornarsi sulla situazione "lavoro" in Italia. 
Ho parlato per caso un po' di più con la ragazza calabrese e mi ha raccontato che visto che lei e la scuola "non andavano d'accordo" ha scelto di cercare lidi con più occasioni. 
Con le prime difficoltà per imparare bene la nuova lingua ed imparare a girare e districarsi dai problemi da sola, sono però quasi subito arrivati i primi lavoretti, per una ragazza giovanissima commessa o cameriera sono le prime occasioni che ti permettono di renderti subito autonoma senza vizi e sprechi ovviamente! 
Sono trascorsi per lei già tre anni e la sua ultima frase è stata:  "non tornerei più a vivere in Italia, verrò solo per le vacanze e per fare dei bagni..."

Alcuni penseranno: " ma cosa ha trovato...in fondo fa la cameriera perchè non ha un titolo di studio!"

...Però i laureati qui in Italia cosa fanno?...

di Paola Zagarella

sabato 27 giugno 2015

Licenziati?!



E' il giorno che in terza media affiggono i risultati degli esami, mi reco per vedere come è andata...NOOOOO! Che brutto termine!
Mi è sembrato l'inizio ideale per un nuovo post del mio blog I SENZA LAVORO, licenziato, licenziato e così ripetuto per decine di volte per tutte le classi terze.
Fa effetto vedere una lista di questa parola senza vedere accanto volti in lacrime e cartelli di protesta, che strana sensazione, essere felice di vederla e non essere stata felice di sentirla qualche anno fa!...
Comunque cari ragazzi sono contenta per voi che tutti abbiate provato oggi la gioia di vederla scritta...nessuno NON LICENZIATO, tutti felici...

Seguono riflessioni!

lunedì 27 aprile 2015

Arriva l'Expo!

Fra qualche giorno inizia l'Expo! Proprio il 1° Maggio, il giorno della festa del NON-LAVORO.
l'Italia, quasi tutta, attende questo evento come un riscatto, l'occasione per fare capire al Mondo intero che l'Italia così debole e bistrattata ha le carte in regola per correre con la sua Arte, la sua Cultura, il suo Cibo, il suo Paesaggio e...Vincere. Un Evento importante, che spero raggiungerà l'obiettivo cercato, per questo provo a non essere polemica e negativa, voglio credere che questa volta non si dovrà parlare di fallimento, di denaro Pubblico gettato al vento o meglio nelle tasche di pochi!...

A proposito di soldi...se facciamo due conti, per esempio una famiglia di tre persone con ragazzo di 14 anni( già prezzo intero): credo 32 Euro x 3, aggiungiamo la benzina, il treno per tre persone è meno conveniente, consideriamo ovviamente le distanze da città a città e l'autostrada, senza tenere conto che se abitassi lontano da Milano e decidessi anche di prendere un aereo, con il costo che ne consegue, magari dovrei anche poi restare a dormire...
Questo non per farvi "i conti in tasca", ma solo per spiegare che forse molti di più vorrebbero assistere a questo Evento che "coinvolge tutti gli Italiani", ma forse la gran parte degli Italiani non avrà le centinaia di euro per partecipare e si dovrà accontentare di vederlo alla televisione, ...capisco "grandi lavori"="grandi spese", ma almeno spero che i "grandi affari" che ne deriveranno restituiranno un po' di desiderata speranza anche a chi rimarrà sul divano di casa propria... 


Auguriamoci saldi finali!
di Paola Zagarella

mercoledì 1 aprile 2015

Italiano, una garanzia...

Torno indietro nel tempo, qualche decennio fa, quando si parlava di prodotti rigorosamente italiani, perchè l'etichetta "Italia"era qualità, amore per la propria terra, le proprie origini e culture. Si mangiava il pesto ligure, la piadina romagnola, le orecchiette pugliesi, il pane toscano, l'olio, ci si vestiva con prodotti di note famiglie italiane, si viaggiava sulle nostre Fiat e molto ancora impossibile da riassumere.
Che grande Italia! Arte, Moda, Cibo, popoli orgogliosi dei propri manufatti...e forse non abbastanza...peccato, le industrie si svendono, i prodotti vengono scopiazzati, ed ora si tenta di recuperare il passato perduto con l'Expo! 
Dobbiamo controllare tutto e di più e far pagare la nostra qualità vera, quella che non ha eguali, quella che non c'è cinese che riesca a copiare perchè il segreto che si tramanda da famiglia a famiglia non lo possono e non devono sapere.
Sono arrabbiata perchè sono una dei tanti disoccupati che sa che l'Italia ha il petrolio vero, quello che non finisce, quello pulito che fa lavorare giovani e adulti senza limiti d'età, l'incredibile Bellezza e Bontà del passato e del presente.
Così ho saputo che anche la pasta Agnesi, se vorrà sopravvivere, dovrà vendere anche sughi, e chissà cosa altro. 
Io ammiro le culture, mangio cinese, giapponese e in ogni posto in cui vado cerco di gustare rigorosamente cibo e prodotti locali, ma voglio il parmigiano vero!

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mercoledì 25 marzo 2015

Jobs act...speranze e timori.

In un blog che parla di NON-LAVORO non si poteva non parlare del tanto discusso ForseJobs acts. Ci dicono di sperare, di attendere che questo fluido positivo entri in circolo e coinvolga tutti i lavoratori che fino ad oggi sono rimasti a casa sentendosi sconfitti, incerti, delusi.
.Le diverse regole, l'elasticità, la mobilità, il saluto all'articolo18 permetteranno ai datori di lavoro di prendere personale senza sentirsi un cappio al collo e senza assumere il dovere di tenermi a vita...
Non voglio entrare nel dettaglio perchè politici, giornalisti e sindacalisti esprimono da tempo le loro più professionali opinioni, io voglio solo in questi piccoli post che mi caratterizzano, lanciare dei messaggi e scattare brevi flash a questi momenti che sto vivendo così in prima persona.

Il finale di tutta questa SPERANZA?...L'altro giorno una mia amica è venuta da me perchè stanno raccogliendo delle firme CONTRO L'ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18...

giovedì 5 marzo 2015

Ecco...La.



In questi giorni è stata fatta la proposta di inserire nella lingua italiana una terminologia moderna, nuove parole che indichino mestieri al femminile senza “stonare” nelle nostre maschiliste orecchie.   Soprattutto nelle cariche dello Stato o in ruoli importanti e di prestigio, fino ad oggi definiti al maschile, arriva la ministra, la presidente o la presidentessa, l’ingegnera, l’avvocata o avvocatessa o la chirurga e divertiamoci a pensarne altre! E’ vero è solo “questione di orecchio…o orecchia?”, ma la Lingua Italiana è una fonte inesauribile di varietà e bellezza e presto accoglieremo anche loro, anche perché abbiamo accolto a braccia aperte nel vocabolario termini oltreoceano che quasi non riusciamo più ad utilizzare tradotti nella nostra lingua.

Per adesso, per quanto mi riguarda, sono certa di alcune parole usate tranquillamente al femminile: la laureata, la casalinga, la disoccupata.